domenica 4 dicembre 2011

Goldman Sachs conferma : ...

La Goldman Sachs conferma che "gran parte della zona euro, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo resti in recessione nel corso del 2012" (vedi qui e qui). Da una parte Goldman Sachs parla di un remoto ma possibile crollo della erurozona e dall'altro dice che i programmi di austerity porteranno dopo il primo semetre del 2012 a una "ripresa che è parzialemente legata agli sviluppi politici" [nel caso dell'Italia dipende da Monti, ma altri uomini di Goldman Sachs stanno lavorando anche in Grecia e Portogallo]. I geni della Goldman Sachs hanno sempre toppato. L'ultima bufala si risolse con la bolla immobiliare. La bolla del debito degli stati era una possibilità prevista sin dall'inizio dell'euro. Mi ricordo che si diceva che gli stati virtuosi avranno una economia e uno spread superiore (a chi chiedeva che senso aveva scegliere Titoli di Stato italiani [vedi qui], greci o tedeschi visto e considerato che avevano lo stesso tasso e la stessa moneta). La lettera della BCE preparata da Draghi, uomo della Goldman Sachs, [vedi l'opinione di Cossiga qui] indica nella riforma del lavoro e delle pensioni e nelle privatizzazioni la giusta strada. A quanto devono scendere i titoli delle aziende di stato per permettere di essere vendute dalle banche alle banche? Oggi la Camusso della CGIL (ma anche altri sindacati) invita i lavoratori a salvare le pensioni. I sindacati rappresentano più i pensionati e pensionanti che i lavoratori. Gli indignados sono anche il risultato della politica sindacale dal 1998 in poi. Con questa prospettiva si moltiplicano gli economisti nel mondo che consigliano di uscire dall'euro in maniera pulita che disordinata come non vorrebbe Goldman Sachs.
Molti traders nei loro blog dicono che l'euro è già fallito e che mantenerlo in vita è buon per loro perchè c'è una forte speculazione.
Alla Merkel importa poco svalutare l'euro impoverendosi per fare un favore ai paesi del mediterraneo. Così gli stati indebitati dovranno attuare manovre strutturali per risolvere il problema. Tutti gli interventi fatti dai nostri governi da quando si doveva entrare nella eurozona fino ad oggi hanno portato inflazione, disoccupazione, svendita di asset statali, delocalizzazione industriale, aumento della forbice tra benestanti e disagiati. Le manovre finanziarie non hanno portato benefici alle economie, anzi hanno creato ulteriori problemi finanziari. Chissà! Il prossimo danno potrebbe essere la scoperta di titoli spazzatura in Germania, il Credit Crunch, il crollo della Grecia, ecc.

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